Il Liceo classico statale “Ennio Quirino Visconti”


01 Settembre 2019 | di Massimo Quintiliani

Il Liceo classico statale “Ennio Quirino Visconti” Il Liceo classico statale “Ennio Quirino Visconti” fu istituito dopo la presa di Roma nel 1870 ed è il più antico della capitale. La scuola occupa una parte del complesso del Collegio Romano, costruito nella seconda metà del Cinquecento, che comprende la Chiesa di Sant’Ignazio e altri spazi appartenenti ai Gesuiti, mentre in un’altra ala ha sede il Ministero dei Beni culturali.

Sant’Ignazio di Loyola (1491–1556), fondatore della Compagnia di Gesù, istituì nel 1551 il Collegio Romano, che ebbe un ruolo centrale nella costellazione dei collegi gesuitici per la sua intensa attività educativa e culturale. Per volontà di Gregorio XIII fu edificata, dal 1582 al 1584, la sede definitiva del Collegio Romano. L’ordinamento scolastico praticato nel Collegio, la Ratio studiorum, prevedeva l’articolazione in classi secondo livelli d’apprendimento, lezioni fondate sulla lettura diretta dei testi, esercitazioni, ripetizioni, dispute pubbliche, accompagnate da una continua attività di studio e ricerca, sia in campo umanistico che scientifico. Tale sistema ha rappresentato per secoli il modello educativo più autorevole e influente in Europa.
 
Tra i maggiori protagonisti della vita culturale, che si svolse nel Collegio Romano fin dalla sua fondazione, ricordiamo il matematico e astronomo Cristoforo Clavio (1538-1612), autore della riforma gregoriana del calendario e scienziato stimatissimo da Galileo. Insegnante e rettore del Collegio fu Roberto Bellarmino (1542-1621), nell’epoca in cui si inaspriva il dibattito astronomico e scientifico, che culminò con la condanna della teoria copernicana. Il principale sostenitore della nuova visione scientifica, Galileo Galilei, fu chiamato ad esporre e discutere le sue tesi proprio al Collegio Romano, prima di subire il processo.
 
Ad Athanasius Kircher (1602-1680), studioso universale, umanista e inventore di ingegnose macchine, si deve la realizzazione del celebre Museo, con le sue vastissime raccolte naturalistiche e artistiche, che in parte il Liceo ha ereditato. Tra il 1740 e il 1759 insegnò filosofia e matematica nel Collegio il dalmata Ruggero Giuseppe Boscovich. Per la sua storia secolare, il Collegio Romano è uno dei luoghi che hanno visto lo sviluppo dell’Astronomia e della fisica, a partire dalla rivoluzione scientifica del XVII secolo; nel 1744, fu di Boscovich l’idea di erigere un osservatorio alla sinistra della facciata di Sant’Ignazio o sopra la chiesa stessa. Il progetto, benché approvato da Benedetto XIV, non poté essere iniziato, a causa della soppressione della Compagnia di Gesù. Nel 1787, il Card. Zelada, facendosi carico dell’acquisto di alcune strumentazioni, fece costruire, in onore del canonico Giuseppe Calandrelli, una torre alta 67m, oggi nota come Torre Calandrelli. Da segnalare  che la stazione meteorologica fino a pochi anni fa emetteva un bollettino per il Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare, nella cui rete la stazione era denominata Roma Centro.
 
Dopo la conquista di Roma, il governo italiano, con decreto luogotenenziale, in applicazione della Legge n. 33 del 3 febbraio 1871, trasformò l’istituto dei gesuiti in Liceo Ginnasio Statale intitolandolo a Ennio Quirino Visconti (1751-1818), illustre antichista, conservatore del Museo capitolino, professore d’archeologia all’Università di Parigi e membro del governo consolare durante il periodo napoleonico.
 
Il Liceo, che all'inizio era solo maschile, a partire dal 1890 ebbe anche un ginnasio femminile. Le vicende storiche, culturali e politiche del travagliato Ventesimo secolo hanno sempre trovato nel Liceo un interprete attivo e critico, con momenti anche di dissenso palese, come avvenne durante il ventennio fascista. Si ricorda l’esempio civile di personaggi illustri quali Raffaele Persichetti, professore di Storia dell'Arte, caduto a Porta San Paolo il 9 settembre 1943, per la difesa della città dall’occupazione nazista, e l'ex studente Romualdo Chiesa, caduto nella lotta per la Resistenza. Il continuo rapporto del Liceo con la storia e la cultura del nostro tempo è testimoniato dall’alto numero di ex-studenti che hanno rivestito ruoli di spicco in ogni campo, nelle istituzioni, nella politica, nel mondo accademico, nella scienza, nell’economia, nella letteratura, nell’arte.
 
 
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Massimo Quintiliani (1959) è giornalista pubblicista, nato a Roma dove vive e insegna Scienze Motorie. Dopo l’Istituto Superiore di Educazione Fisica, si specializza in Tecnica e pratica dello Sport presso la Scuola dello Sport /CONI. Ha conseguito la Laurea in Scienze dell’Educazione presso la LUMSA. E iscritto alla Gilda degli Insegnanti dal 1993; responsabile dell’Organizzazione nazionale della FGU-Gilda degli Insegnanti dal 2008; componente della Direzione provinciale della Gilda degli Insegnanti di Roma.
 
 
 
 


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